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Il Movimento Cinque Stelle di Viareggio e i formati proprietari

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Il purtuttavia puteolente lettore “Cinghiale Mannaro”  (bontà sua) mi segnala l’argomento di queste riflessioni.

La comunità di Viareggio del Movimento Cinque Stelle ha un blog su Blogspot. Oddio, non è proprio del tutto fantastico come inizio. Si può sempre comprarsi un dominio e un database MySQL su Aruba e installarsi WordPress, ma transeat.

Nel blog sono contenuti i testi delle questioni e delle risposte che hanno posto all’amministrazione comunale su temi di interesse politico e di gestione del territorio. Possono essere scaricati e letti. Bene anche questo, anche se non vedo dove stia il “merito specifico“.

Ecco, appunto, proviamo a scaricarne uno. Per esempio quello che si riferisce all’argomento “Piazza Dante“. Ci clicchiamo sopra e ci appare la solita schermata che ci chiede che cosa vogliamo fare con quel file, se aprirlo o salvarlo da qualche parte. Et voilà, siòre e siòri, il documento è in formato proprietario, più precisamente in formato DOC (che è una specifica proprietaria della Microsoft).

Cioè, blàterano a rondemà sull’accessibilità del web e poi un documento di pubblico interesse me lo distribuiscono esclusivamente (attenzione, non “anche” ma “esclusivamente”) in un formato che, in teoria, solo chi ha comprato e pagato Office di Microsoft può aprire? E’ vero, alcuni (e, sottolineo, alcuni) file .DOCX vengono aperti anche da OpenOffice, che è una applicazione aperta e libera, ma non è detto che li apra bene, perché, fondamentalmente, un file DOCX è un file in cui non si sa mai fino in fondo cosa ci sia dentro.

E poi si pretende che la Pubblica Amministrazione si adegui? La Pubblica Amministrazione ci ride (giustamente!) in faccia. L’8 aprile prossimo Microsoft smetterà di assistere gli utenti di Windows XP, rendendoli, quindi, più vulnerabili ad attacchi hacker e infezioni virali. Una montagna di macchine della Pubblica Amminsitrazione monta Windows XP, con licenze comperate grazie ai soldi dei cittadini. Sarà un’ecatombe. O, nella migliore delle ipotesi, una paralisi.

Voi direte: ma che male c’è a usare un sistema operativo o delle applicazioni proprietarie? Risposta: nessuno. Se un privato cittadino le vuole se le compra coi suoi, le installa e vive felice (forse). Ma la Pubblica Amministrazione ha il DOVERE di essere trasparente e accessibile da tutti, perché è pagata coi soldi pubblici (cioè con soldi non suoi). Non può permettersi il lusso di tagliare fuori pochi cittadini che hanno fatto una scelta informatica diversa dalla maggioranza SOLO perché hanno fatto quella scelta.

E quando si fa di questa discriminazione una battaglia politica, poi ci si deve comportare di conseguenza. Linux è bello? Certamente! OpenOffice è meglio?? Sicuro!! E allora che senso ha tutto questo?

Voi mi direte: ma tu hai votato Movimento Cinque Stelle e ora li critichi? Risposta: sì!


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